Recensione: Serie – LA DONNA NELLA CASA DI FRONTE ALLA RAGAZZA DALLA FINESTRA– Netflix – USA –2022– 8 puntate da 25 m – Mystery, Dark comedy – Autori Rachel Ramras, Hugh Davidson, Larry – Interpreti: Kristen Bell (Anna) – Michael Ealy (Douglas) – Tom Riley (Neil) – Mary Holland (Sloane) – Shelley Hennig (Lisa) – Christina Anthony (Det. Lane) – Samsara Yett (Emma) – Cameron Britton (Buell).


Recensione SUPER-SPOILER.

Questa serie è una immensa perdita di tempo – EVITATELA!

Già dal titolo il dubbio era corso: troppo pretenzioso o enigmatico? Non è una domanda inutile perché tutto l’impianto della storia fin da subito non fa che perpetrare questo tipo di pensiero dualistico: ci si trova di fronte ad un thriller cervellotico o a una sorta di giallo parodistico?

La protagonista, mai ripresasi dalla perdita dell’amata figlia, cerca di soffocare il proprio dolore bevendo troppo e accompagnando questa sua insana abitudine all’assunzione di psicofarmaci che NON devono essere mischiati all’ alcool perché questo mix può provocare allucinazioni, e l’inganno per lo spettatore è bello che pronto! Cosa è vero e cosa è solo immaginato da Anna?

Non lasciatevi ingannare, la storia è costruita solo per prendere in giro – male - il genere mystery e quello che dovrebbe essere dark comedy non riesce minimamente nel suo intento. Però, se siete arrivati fino alla fine della stagione cercando di capire quale sia l’identità dell’assassino o pensando, ingenuamente di poterci arrivare, allora avete voluto ignorare l’avvertimento che è stato dato già nelle prime puntate quando la protagonista racconta al suo terapista come è morta la figlia, un avvenimento talmente assurdo e fuori da ogni grazia di Dio da non poter essere minimamente credibile ma, per l’appunto vi viene proposto come realistico: era il giorno del “porta tuo figlio al lavoro” così la figlia di 9 anni è stata accompagnata dal papà (psichiatra-terapeuta) in una prigione per criminali mentali e, mentre rimane sola con un serial killer, reo di aver ucciso e mangiato una trentina di persone, perché il papà viene chiamato fuori dalla stanza dal direttore del carcere, viene uccisa malamente. Se l’assurdità di questo episodio non lo considerate un campanello d’allarme per rendervi conto che vi stanno prendendo in giro… quale altro avvertimento volevate? Forse il fatto che l’epigrafe sulla tomba della figlia cambia senza ragione apparente così come il titolo del libro che ha sempre in mano la protagonista? Allucinazioni? Inganni della mente della povera Anna? C’è qualche messaggio recondito, che verrà svelato? Niente di tutto questo. Il non-sense all’interno della storia alla fine infastidisce solo, così come disturba il fatto che si cerchi di attribuire degli efferati omicidi a Emma, la piccola vicina di casa, che uccide per motivi pretestuosi e rischia persino di farla franca, riuscendo quasi ad uccidere anche la protagonista. Si è arrivati al parossismo del classico cliffhanger dei gialli, dove alla fine chi ha commesso il delitto è il personaggio che meno ci si sarebbe aspettati, in questo caso, per l’appunto, una bambina. Poteva anche risultare geniale e terrificante insieme se non fosse che le spiegazioni che lei adduce per giustificare i suoi omicidi sono ridicoli, esattamente come risulta ridicola tutta la serie alla luce del suo epilogo

Per chi ama il genere risulta quasi un affronto.

VOTO: inclassificabile.


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